La Rai, per i mondiali di calcio 2022 in Qatar, sta utilizzando due regie simmetriche e uno studio all’interno dell’IBC situato nella capitale del Qatar, Doha, oltre a uno studio nel Souq a una ventina di Km, in posizione pittoresca.
Roberto Landini Presspool: Che tipo di impegno è stato messo in campo dalla Rai, anche alla luce dell’esclusione dell’Italia da questi mondiali? E come sono organizzati gli spazi dedicati alla produzione televisiva?
Daniele Gotti Rai: “Lo spazio di questo doppio comparto regia, realizzato all’interno all’IBC di Doha, è attrezzato per la ricezione, lo smistamento e la ritrasmissione di tutte le partite e di tutti i segnali in arrivo dagli stadi che distano al massimo 70 KM.
Poi abbiamo anche un altro studio nel Souq a una ventina di km. In più, in tutti gli stadi è prevista una postazione di commento massimizzata in termini di costo/prestazioni.
Dato che la squadra italiana è stata esclusa dai mondiali, la Rai avrà negli stadi un impegno tutto sommato ridotto, solo alcuni zainetti della Aviwest 380 e non una vera e propria personalizzazione del feed come avvenuto in passato.
Sono tre le troupe leggere ingaggiate, di tipo eng e composte da un operatore con zainetto RF e un giornalista per il commento. Per una mobilità eccellente sono state scelte qui telecamere leggere Sony che, inoltre, registrano su scheda SD.
Le postazioni flash sono state utilizzate solo nelle partite di cartello, quelle che attirano molto pubblico, decise da Rai Sport. Le due regie create qui a Doha sono speculari e ci consentono di seguire la trasmissione simultanea, soprattutto nel momento degli spareggi delle partite, su due reti. Trasmettiamo anche un pre-partita, un intervallo, e un post partita, tutti gestiti anche grazie ai contributi su EVS e gli highlight”.
RL: Tutta la produzione è realizzata da strutture Rai o da un service esterno?
DG: “Tutto il materiale tecnico della produzione è di proprietà della Rai; non abbiamo fatto uso di service esterni e trasportato una parte degli apparati via nave - quello che non serviva in altre situazioni - e la parte “pregiata” spedito via aerea.
Tutta la parte di live & replay è affidata a EVS, mentre tutta la sezione di registrazione e montaggio è gestita da apparati coperti da un brevetto Rai.
Nel corso degli anni un team di ricerca interno a Rai, guidato da Piero Rossini, ha sviluppato un sistema proprietario di ingest, registrazione e gestione clip su Nas, basato su apparati Qnap.
Si tratta di un servizio di storage dati, che consente di lavorare su file aperti in cui sono coinvolti il software di montaggio Edius X di Grass Valley e il software di Metus, per ingest, registrazione, trascodifica e streaming. Il sistema arriva a gestire 13 flussi contemporanei che sono consegnati a 5 postazioni di montaggio condiviso, che attingono ciò che serve direttamente dalla Nas.
Questo avviene dopo una preliminare indicizzazione e gestione nel MAM, da parte dei colleghi impegnati nella registrazione che gestiscono anche una nomencaltura ad hoc.
Da citare anche l’impegno dei coordinatori tecnici del master control Christian Ferracin e Vincenzo Vitale”. RL: Si tratta di una scelta interessante, data l’importanza dell’evento.
Quali altri apparati sono coinvolti nei vari studi e regie? DG: “La scelta di non utilizzare apparati più famosi, come l’Avid che avevamo impegnato alle Olimpiadi, deriva dalla ottima flessibilità e dalla leggerezza di questa architettura proprietaria che si è dimostrata ideale per eventi come questo, in cui i flussi non sono numericamente tantissimi.
Le due regie con master control sono costruite su apparati Riedel, matrici distribuite, che si occupano della gestione di tutti i segnali in entrata e in uscita. Il mixer video centrale è un Kahuna. Lo studio allestito al Souq, a circa una ventina di km dalle due regie citate nel tv compound di Doha, prevede tre telecamere Grass Valley, di cui due dotate di sensori, per operare col sistema di realtà aumentata di ForA. Davide Meda è il responsabile di quest’area.
Nel Souq la HBS ha messo a disposizione dei broadcaster alcuni studi e tutta la infrastruttura è stata costruita da zero per l’occasione, in una posizione sopraelevata. Sotto hanno collocato dei container utili in parte come camerini e in parte come sezione tecnica.
La scelta è dovuta al fatto che lo studio al Souq, è utilizzato per la presentazione dei match e il post partita ed è molto pittoresco, grazie a una vetrata verso l’esterno, sempre molto vivo. Inoltre, è stata utilizzata anche una piattaforma esterna adiacente da 3x3 m con postazione monocamera: una specie di balconata che guarda sulla sulla Corniche, la passeggiata dove si gode una vista bellissima sulla moderna Skyline di Doha.
Quest’altra vista sull’esterno permette di inquadrare anche il mare sullo sfondo. Da qui tutti i segnali sono impacchettati e viaggiano su un solo cavo in fibra multicore che raccoglie il video, l’audio, i segnali di controllo, e quelli di ritorno verso il container posizionato al piano terra.
Da qui sono inviati verso l’IBC su una connessione da 1GB. Sono apparati Lawo con software VSM a gestire questi trasporti che consegnano i segnali alle due regie di Doha per lo smistamento successivo, nonché tutto il flusso broadcast”.
RL: Quali trasmissioni realizzate da Doha e con quali tecnologie? Si tratta di un impegno gravoso? E quanti broadcaster sono presenti all’IBC?
DG: “La giornata è completamente occupata e parte col telegiornale sportivo delle 13 (in Italia alle 11) anche se in effetti noi abbiamo già iniziato ben prima, alla mattina presto, con collegamenti realizzati per Rai Uno Mattina, grazie agli zainetti dagli stadi.
All’IBC esiste una postazione corner da cui andiamo in onda per i telegiornali e che si occupa anche della presentazione della prima partita del giorno, quella delle 13.
Nel centro IBC vengono ricevuti tutti segnali delle partite in 4K che poi trasferiamo a Roma per la messa in onda su 4 flussi da 1GB, due per i segnali HD e due per il l’UHD. Tutto il lavoro da studio viene effettuato in HD e successivamente è applicato un upscaling per l’UHD.
Nello studio da 8x8 metri presso IBC è stato allestito un piccolo braccio dolly per le riprese. Per l’audio sono impiegati due banchi regia Aurus della Stagetec. Tutto sommato non si tratta per noi di un impianto “pesante” in quanto non siamo host broadcaster.
L’unica complessità e dovuta al fatto che spesso le due regie devono lavorare in parallelo perché le partite sono contemporanee: i segnali sono tanti per il pacchetto completo.
Poi abbiamo aderito al servizio FIFA-Max della HBS, un mega server dove inseriscono tantissimo materiale che costituisce un’opportunità eccellente, anche se il tempo a disposizione non è elevato e il pre e post partita non sono certo lunghi, di soli 20 minuti.
Possiamo attingere a interviste ai team, ai tifosi, ricchi dettagli, particolari, info sui giocatori, etc.
Da qui facciamo tutto quello che serve a Rai Sport e creiamo una finestra quotidiana di 30 minuti dedicati allo sport con collegamenti per Rai News.
Nei primi giorni sono 4 le partite in onda ogni giorno (13, 16, 19 e 22 in orario Doha) e il tempo di intervallo tra una e l’altra è brevissimo. Alcune trasmissioni come l’ impegnativo collegamento con Rai News alle 12,30 italiane è in collisione con un post partita.
Al termine dell’ultima partita c’è il collegamento col “Circolo dei mondiali” in onda da Milano.
Il personale qui a Doha è composto da 60 persone e due sono i registi, Marco Spoletini e Giampaolo Salomone coadiuvati da due assistenti alla regia. Poi il gruppo della tecnica prevede 8 persone di Rvm, due per gli EVS XT-via, e il servizio BLT Teca per la ricerca molto veloce dei contenuti d’archivio.
La sala apparati è composta da 14 rack con due file di colonne e disponiamo di due ups da 20 kW per evitare qualsiasi problema.
I broadcaster presenti sono circa 78, mentre i diritti sono stati acquisiti da un numero molto superiore di network. L’IBC di Doha è davvero enorme”. ###