Broadcast-Tv

CVE, fornitore di idee, ancor prima che di soluzioni tecnologiche, festeggia 40 anni

LucaCatalanoCVEIntervista a Luca Catalano di Roberto Landini Pressoffice Presspool.it  

Communication Video Engineering, è una ben nota società di ingegneria che realizza e vende soluzioni audio video e broadcast, integrando prodotti di marchi importanti all’interno delle proprie soluzioni. Segue tutta la filiera, dalla progettazione alla vendita, alle attività di post vendita, al training e la manutenzione.

Quest’anno ricorre il 40ennio della fondazione e in occasione del “compleanno” abbiamo intervistato il suo CEO, Luca Catalano.

 

R.L.: Quali sono i tratti che caratterizzano storicamente CVE e quali quelli della “nuova” CVE? 

 

L.C: “La CVE nasce 40 anni fa con la denominazione “Comtech Video Enterprise” creata da mio padre, Carmelo Catalano, che prima di tutto ha posto valori come correttezza, rispetto e sacralità del cliente, sempre al centro del nostro essere azienda.

La nuova CVE con la nuova ragione sociale Communication Video Engineering, propone un cambio generazionale sotto la mia guida basato un’apertura mentale diversa; infatti, le aziende si devono continuamente innovare e rinnovare, per poter continuare la lunga tradizione di successi iniziata oramai 40 anni fa.

 

CveTrainingIl mio principale impegno interno è nel mantenere aggiornato l’ambiente di lavoro adattandolo con i necessari cambiamenti che ritengo indispensabili per renderlo gradevole, sereno e ragionevolmente funzionale. 

Per me il lavoro deve essere sobrio, sereno ed equilibrato, a livello umano e soprattutto di squadra.

Dal cambio di gestione ho modificato tante piccole situazioni per il gruppo e per le persone: non che prima si vivesse male all’interno, ma sto cercando di dare molta della mia attenzione alla squadra: ci sono persone che sono state qui per anni, se ne sono andate, ma poi sono tornate.

In pratica, sono convinto che lavorare bene all’interno consenta di avere un buon equilibrio all’esterno e sono certo che il mercato riconosca questo. In passato era solo il cliente al centro della nostra attenzione e tutto il resto veniva a seguire. 

L’attenzione al cliente oggi rimane, ma la vision attuale tende a dare una posizione centrale anche all’azienda stessa e al suo personale. 

Assieme al team dirigenziale, composto da Mauro Contursi dirigente responsabile per la filiale di Milano, Cesare Colaiuda filiale di Roma e Luca Mancini responsabile tecnico, sto quindi dando molta attenzione alla squadra, al gruppo e al singolo, e alle dinamiche interne che permettono ad ogni singolo di crescere nella squadra e al gruppo di evolvere, affinché il cliente possa ottenere un servizio sempre migliore.

 

 

R.L.: Quali sono le iniziative previste a breve e quali quelle a medio e lungo termine?

 

L.C.: “Ci siamo mossi parecchio, anche all’interno, creando molte attività nuove e sviluppi che saranno più visibili dal gennaio del 2023, affiancando una nuova iniziativa che sarà ancora più interessata al prodotto, piuttosto che ai sistemi e alle soluzioni, come facciamo ora.

Siamo sempre in movimento, ci stiamo ancora allargando e creando un’altra divisione per essere ancora più propositivi a livello di prodotti.

I concetti di base però rimangono quelli che il nostro fondatore ha instillato molti anni addietro, quindi nel lungo periodo l’idea è sempre quella di continuare a fare squadra, dentro e fuori l’azienda, con clienti, fornitori, partner e perché no, anche con i concorrenti se necessario. 

Non abbiamo avversari, preferiamo il fair play”.

 

 

mauro Contursi CVE SMR.L.: Quali sono state negli ultimi anni le installazioni più interessanti per l’intrattenimento e quali quelle per lo sport?

 

L.C.: “Giusto per dare un’idea e a titolo di campionatura, parliamo solo di quelli del 2021, che è stato uno dei migliori anni in assoluto. 

In area intrattenimento, abbiamo realizzato un grande headend per la trasmissione sul digitale terrestre per Mediaset che si è sganciata dal provider precedente e ha creato un nuovo sistema basandolo soprattutto su prodotti Harmonic e una quindicina di brand diversi, impiegati per completare questa soluzione.

Ancora in area intrattenimento, CVE ha realizzato un importante allestimento al teatro San Carlo di Napoli, con Telecom Italia che nel 2021 ci ha chiesto di completare tutta l’infrastruttura video di tipo broadcast, anche se all’interno di un teatro.

Per lo sport abbiamo realizzato un progetto di sviluppo verso l’M-ABR sulla CDN di Telecom Italia, che al momento di acquisizione dei diritti sul calcio con Dazn ha dovuto assicurarsi di potersi appoggiare a una CDN in grado di supportare un carico di rete importante. La tecnologia adottata, basata su Broadpeak consente di effettuare multicast su rete internet. L’avevamo già proposta alcuni anni addietro a Telecom Italia e nel 2021 si è creata l’esigenza di gestire in modo diverso il traffico, dando il via alla gara che ha portato alla realizzazione di tutto il progetto, portato a termine in tempi davvero rapidissimi grazie all’ottimo lavoro di tutto il team.

Altre due prestigiose installazioni, in area sportiva e firmate dal team CVE, sono: la Serie B, dove l’azienda Comintek ha commissionato a CVE la realizzazione di tutta l’infrastruttura Helbiz.

Il secondo progetto è stato realizzato a Lissone con EI Towers per il nuovo centro di produzione della Lega Serie A. 

Anche qui abbiamo integrato tanti marchi (Imagine, Sony/Nevion, Dalet, Utah Scientific, TAG, Leader e molti altri) per un progetto di altissima qualità e, come sempre, siamo stati - prima di tutto - fornitori di idee e non certo solo di soluzioni tecnologiche, perché abbiamo creato un ottima partnership anche con il nostro cliente oltre che con i nostri fornitori tecnologici. 

Qui abbiamo realizzato tutta l’infrastruttura che parte dagli stadi, porta i flussi audio video fino all’IBC e consente editing live con creazione delle clip durante le partite di Serie A e prosegue poi alla successiva distribuzione dei contenuti così realizzati”.

 

 

LucaManciniR.L.: Come nasce CVE per il broadcast sportivo?

 

L.C.: “Il concetto di CVE nello sport è strettamente legato al dominio IP al quale sono piuttosto affezionato fin dai tempi dell’università, dato che uno dei miei ultimi esami, prima della laurea nel 2000, era proprio sulle reti di distribuzione (ricordo che al tempo si iniziava a parlare di “IPv6”). 

Poi in CVE già nel 2004 abbiamo iniziato a parlare seriamente di IP, incominciando dalla trasmissione, ricordo progetti come Alice IPTV, o la TV di FASTWEB realizzati già agli inizi degli anni 2000 e ora, nell’ultimo decennio stiamo sempre più parlando di IP anche nella produzione (grazie all’avvento degli standard SMPTE-2022 e SMPTE- 2110). 

Tutti i concetti di remote production si basano proprio su questa tecnologia che ci ha dato un forte impulso. 

Siamo, quindi, molto specializzati nel mondo Video-Over-IP e questo ci ha permesso di essere dei protagonisti nelle installazioni sportive.

Tutte le dinamiche “collaterali” che oggi offriamo, cloud, mirroring, remote production etc, partono proprio dal IP e dall’altro elemento tecnologico determinante nello sport, ossia la facilità di contribuire video live ad alta qualità e bassa latenza da ogni luogo in ogni momento. Quest’ultimo elemento enfatizzato dai famosi “zainetti per le riprese” che noi proponevamo già 15 anni addietro, quando Aviwest era ancora una piccola azienda formata da poche persone.

Oggi, acquisita da Haivision, è una delle realtà che propone questa tipologia di prodotti che sono tra i migliori in assoluto, con le tecnologie di bonding su reti IP unmanged”.

 

 

R.L.: Quali altre grandi rivoluzioni CVE ha visto nei suoi 40 anni di attività e come hanno cambiato il modo in cui trasmettiamo lo sport e il modo di lavorare?

 

L.C.: “Delle rivoluzioni tecniche abbiamo detto; ma c’è un’altra rivoluzione in atto “non tecnica” ed è quella della gestione dei processi. Perché per realizzare effettivamente i processi di remote production di cui tutti parlano soprattutto nel mondo dello sport, non è coinvolta solo la tecnologia, ma c’è in atto un cambio completo di paradigma, di mentalità delle persone che vi operano e delle modalità di lavoro. Siamo di fronte a un nuovo modo di operare con personale che ruota costantemente, di età molto bassa, cercando di mantenere più bassi possibile i costi operativi. Questo concetto in un service “vecchio stile” stenta a prendere piede.

In passato il modo di operare tradizionale prevedeva di inviare allo stadio sempre lo stesso mezzo mobile e sempre la stessa crew con lo stesso capotecnico. Oggi è determinante creare delle strutture che permettano di supportare un turnover notevole di personale molto giovane che deve mantenere risultati elevati di qualità grazie alla sua preparazione e alla semplicità di utilizzo delle tecnologia abilitanti alla costruzione del prodotto”.

 

CesareColaiudaCVER.L.: Quali tendenze tecnologiche e modalità di lavoro sono emergenti ed entusiasmano di più oggi e quali marchi sono per voi più interessanti?

 

L.C.: “Sono le cosiddette “tecnologie abilitanti”, come cloud, mirroring/remote production, IP. 

Per il concetto di “remotare le operation” è diventato fondamentale riferirsi a prodotti super specializzati: quindi marchi come Sony/Nevion diventano fondamentali per gestire e trasportare i segnali dove li vogliamo con qualità sopraffine e latenze irrilevanti. 

Poi sono determinanti altri marchi come Blackbird i cui prodotti permettono di lavorare su un impianto di produzione residente in un luogo ma con operatori fisicamente altrove. 

Il covid ha accelerato questo processo e ha creato un’esigenza immediata di lavorare come se fossimo nel centro di produzione, pur rimanendo a distanza, ciascuno addirittura a casa propria, ma in modo collaborativo.

Abbiamo creato diversi progetti (alcuni dei quali in SKY) per remotare MCR o playout operation, utilizzando varie e diverse tecnologie che rappresentiamo in italia. Mi riferisco a marchi come TAG, che si è rilevato determinante per la monitoria locale e remota, o come TECHEX, che semplifica la gestione dei vari flussi IP live, oppure EMOTION che automatizza le normalizzazioni e i processamenti audio necessari per la creazione del corretto prodotto televisivo. 

Più in generale posso affermare che le aziende che hanno a catalogo molti prodotti broadcast e che guardano a come sviluppare il loro prodotto in forme diverse (rendendolo per esempio un servizio cloud oltre ad un semplice prodotto), ma senza dimenticare i fondamenti del broadcast da cui questo mondo proviene, sono i partner più interessanti per noi”.

 

No alt text provided for this image
Luca Catalano CEO di CVE

R.L.: Qual è la visione per il futuro di CVE? Come volete che si evolva questo business, qual è la strategia e dove vede l’azienda tra 5 o 10 anni?

 

L.C.: “Se l’arco di 5 o 10 anni sembra un lasso di tempo in assoluto non troppo lungo, per il nostro settore lo è infinitamente. E se ragioniamo sulla velocità con cui il nostro mondo cambia e la tecnologia si evolve, sarei un folle ad affermare oggi che so dove potremo arrivare domani.

Posso solo dire che in CVE ci stiamo muovendo ed evolvendo costantemente per essere sempre più vicini ai clienti con modalità specifiche in base alla necessità di sistemi/soluzioni o di prodotti e, soprattutto, avendo una squadra che possa lavorare sempre in modo organico con i team dei clienti e dei partner, avendo una grande competenza tecnica legata al mondo dei media e del broadcast in generale.

Chi lavora con noi lo fa per passione: sento che dobbiamo continuare a modellarci e modificarci per adeguarci alle nuove esigenze del mercato e mentendo così viva la passione nella nostra squadra.

Per questo continuiamo a puntare sui giovani, sulla scia di quanto CVE ha sempre fatto, ma continuando a rinnovarci; in pratica, cerchiamo di innestare dinamiche nuove su una ossatura salda, creata a suo tempo da mio padre, sempre basandoci sulla conoscenza tecnica del nostro amato mondo del broadcast televisivo”.

###

©2022 CVE – robertolandini presspool pressoffice – SVG Europe

Related Articles

Ultimissime di Tutte le Categorie

We strive for accuracy and fairness. If you see something not feeling right please let us know

Siamo molto sensibili ai cookie. We don't track, we don't trace, we don't advertise, and we don't try to get on your nerves. Ma il webmaster dice che per ragioni tecniche ci vuole un cookie per sessione; e l'avvocato dice che per ragioni legali dobbiamo sottolinearlo. Quindi per proseguire è meglio se clickate sul pulsante a destra >>>